Il secondo trimestre 2020 ha riportato forti cali nel PIL: l’ISTAT stima un decremento del -12,8% rispetto al trimestre precedente (var. congiunturale) e del -17,7% rispetto al secondo trimestre 2019 (var. tendenziale) che determinerebbe una variazione acquisita pari a -14,7%.
Tuttavia, le stime più ottimistiche di chiusura del 2020 prevedono un miglioramento nel secondo semestre che si intravede anche nei segnali positivi a livello di produzione industriale: +8,2% in giugno vs. maggio (rilevazioni ISTAT), +7,5% in luglio vs. giugno (Confindustria).
L’indice della fiducia dei consumatori, dopo il sensibile calo subito nel periodo di lockdown, risulta da giugno in parziale incremento pur restando ben lontano dai livelli precrisi. I consumi rimangono bassi a causa del minor potere di acquisto delle famiglie e nonostante i prezzi riportino una variazione di -0,5% rispetto ad agosto 2019 (in deflazione da maggio ed in parziale recupero ad agosto).
Real estate
Nonostante un 2019 in crescita per il settore delle costruzioni (129,8 €/mld, +2,5% sul 2018 Fonte ANCE), si prevede un 2020 in calo a fronte del crollo registrato nei mesi di marzo e aprile non certamente colmati dal recupero segnato nel mese di maggio (primi 5 mesi 2020 -23,6% rispetto al 2019).
Nel secondo semestre l’andamento del settore dovrebbe beneficiare delle agevolazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche e sismiche degli immobili sia residenziali sia del terziario.
Secondo l’Agenzia Entrate, il mercato del real estate italiano è previsto in calo di circa il -17,1% a fine 2020, attestandosi a quota 106 €/mld (di cui 94,0 €/mld compravendite e 11,9 €/mld di locazioni). Le più recenti stime di Scenari Immobiliari invece rivedono la contrazione a -15,2% ipotizzando un rimbalzo di +7,8% nel 2021.
L’emergenza COVID-19 ha fatto emergere, nel real estate, una situazione di sotto saturazione degli edifici non residenziali (in primis uffici, dove più del 30% risulta non utilizzato) che si è prolungata ben oltre il lockdown nonché di un cambiamento nelle esigenze dei soggetti fuori sede.
Nonostante il supporto fornito dalle agevolazioni fiscali in materia di locazioni commerciali, per il 2020 si prevede comunque una significativa contrazione nel settore immobiliare italiano.
I negozi, che rappresentano oltre un quarto dello stock non residenziale italiano (2,5 mln di unità), hanno sofferto maggiormente gli effetti del lockdown in quanto, in molti casi, non hanno potuto portare avanti alcuna attività non potendo operare in modalità smart.