Unistudio Legal&Tax, con gli avvocati Massimo Gambino, partner, e Matilde Colombo, associate, ha ottenuto dal Tribunale di Roma un importante provvedimento in materia di diritto previdenziale e successorio.
La sentenza (n. 6397/2021) dell’ottava sezione civile conclude una azione giudiziale – passata anche attraverso un procedimento cautelare per sequestro liberatorio ex art. 687 c.p.c. – in cui si è affermato che il diritto al riscatto della prestazione previdenziale si acquisisce iure proprio e, in assenza di designazione specifica del beneficiario, spetta a colui che rivesta la qualifica di erede.
L’Ufficio Giudiziario romano, presieduto dalla giudice Clelia Testa Piccolomini, aderendo integralmente alle argomentazioni di Unistudio, ha statuito il principio secondo cui il coniuge separato, legittimario pretermesso dal testamento, non acquista tout court la qualità di erede, ma solo a seguito del vittorioso esercizio dell’azione di riduzione o di annullamento del testamento.
Pertanto, è il solo erede testamentario il titolare del diritto al riscatto della posizione previdenziale dell’aderente al fondo pensionistico prematuramente deceduto.