Il D. Lgs. n. 230/2021 ha abrogato:

  • le detrazioni IRPEF per figli a carico minori di 21 anni;
  • il “Premio alla nascita o per l’adozione del minore”, il c.d. “Bonus bebè” e l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli a carico.
Il nuovo assegno unico universale

L’assegno spetta a tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori ed in particolare:

  • non occupati;
  • disoccupati;
  • percettori di reddito di cittadinanza;
  • lavoratori dipendenti;
  • lavoratori autonomi;
  • pensionati.

L’assegno è riconosciuto per:

  • ogni figlio minorenne a carico e per i nuovi nati a decorrere dal settimo mese di gravidanza;
  • ciascun figlio maggiorenne a carico fino al compimento dei 21 anni di età per il quale ricorrano specifiche condizioni;
  • ciascun figlio con disabilità a carico senza limiti di età.

L’assegno viene riconosciuto a condizione che al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio il richiedente sia in possesso congiuntamente di alcuni requisiti. Il richiedente deve quindi essere:

  1. cittadino italiano o di uno Stato membro UE, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, o essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca, di durata superiore ai sei mesi;
  2. soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  3. residente e domiciliato in Italia per la durata del beneficio;
  4. essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, o essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

L’importo dell’assegno è variabile in base alla situazione economica dell’intero nucleo familiare come determinata dall’ISEE.
L’assegno unico spetta, secondo gli importi minimi, anche ai nuclei famigliari che abbiano un ISEE superiore al massimale, sia che non lo producano entro il 30/06 di ogni anno.

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